Diversi anni fa, ho letto un libro meraviglioso per chi come me adora la natura e gli animali: "La collina dei conigli" di R. Adams.
Ricordo che mentre scorrevano le pagine che divoravo una dopo l' altra, mi identificavo in quel gruppo di bestiole che parlavano un loro linguaggio conigliesco e si trovavano ad affrontare una situazione di dura emergenza: gli uomini, stavano distruggendo il loro habitat, (che cosa fantastica i loro commenti sull'odore acre del fumo delle sigarette) ed iniziavano un viaggio pieno di insidie verso una nuova sconosciuta destinazione, )
Ecco, mi e' venuto in mente tutto questo, quando ieri dei vicini di casa, hanno fatto abbattere due abeti altissimi, meravigliosi e ultradecennali, perche' le loro radici avevano invaso il terreno: poteva essere pericoloso per eventuali danni che potevano causare. Sicuramente era necessario, credo e mi auguro non ci fossero soluzioni alternative, ma il senso di vuoto nello stomaco che ho provato assistendo a quello che per me era uno scempio, e' stato devastante. E pensavo ai nidi degli uccelli che ho sempre visto svolazzare sui rami, da quando abito qui.....le loro "grida" festose, al mattino presto, quando il sole comincia ad alzarsi e la quiete della notte lascia il posto alla frenesia del giorno.
Dove saranno andati questi animaletti privati della loro casa? Cosa avranno pensato di quel mostro meccanico che senza pieta' toglieva la vita a quegli alberi che per decenni sono cresciuti rigogliosi regalando bellezza e gioia a chi li guardava?
Staranno ancora chiedendosi, quegli uccellini, "Perche'"
E con infinita tristezza anch'io me lo chiedo......
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